Scuola, i Pro Vita all'assalto della 'carriera alias' degli studenti trans: "Diffide a 150 istituti. Intervenga Valditara"

Scuola, i Pro Vita all'assalto della 'carriera alias' degli studenti trans: "Diffide a 150 istituti. Intervenga Valditara"

di Viola Giannoli

06 Dicembre 2022, Aggiornato alle 15:48

Gli ultraconservatori contro la possibilità di inserire nel registro elettronico il nome scelto dalla persona transgender al posto di quello anagrafico. Il portavoce Coghe: "Alcuni presidi ci hanno risposto che la toglieranno". Oggi sono 156 le superiori e 39 gli atenei in cui è permesso attivarla

Sono 156 le scuole italiane che, al 4 dicembre 2022, hanno attivato la carriera alias, quel patto di riservatezza tra istituto, studente e famiglia (se l'alunno è minorenne) che permette di inserire nel registro elettronico il nome scelto dalla persona transgender al posto di quello anagrafico. E contro 150 di queste scuole è partito l'attacco di Pro Vita & Famiglia Onlus, movimento ultra-conservatore che si oppone a diritti come l'aborto, le unioni omosessuali e la transizione di genere. Su questi temi il movimento ha redatto una 'Carta dei principi' firmata dai leader del Centro-Destra Salvini, Meloni, Berlusconi.

Campagna contro la carriera alias

"Abbiamo lanciato la più vasta campagna legale contro l'ideologia gender in Italia, notificando circa 150 diffide ad altrettante scuole che hanno approvato la cosiddetta carriera alias per alunni transgender su pressione del movimento Lgbtqia+, intimandone l'immediato annullamento", annuncia il portavoce dei pro-life Jacopo Coghe. "Chiediamo l'intervento urgente e risolutore del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara per mettere fine una volta per tutte al proliferare incontrollato di questo ideologico abuso giuridico".

La carriera alias nelle scuole si è in realtà diffusa negli ultimi anni, spesso su richiesta degli studenti, per riconoscere ai ragazzi che non si riconoscono nel sesso biologico di nascita ed evitare sofferenze, episodi di bullismo, casi di abbandono scolastico.

Carriera alias: mancano le linee guida

Il ministero non ha mai stilato linee guida che servano da modello alle scuole per redigere i protocolli e così l'adozione della carriera alias dipende dalla più o meno alta sensibilità delle singole direzioni scolastiche, a volte disorientate sul da farsi.

Mancano linee guida da parte del Ministero della Pubblica Istruzione che servano da modello alle scuole per redigere i necessari Protocolli, e l’adozione della carriera alias viene lasciata alla sensibilità delle singole direzioni scolastiche, spesso disorientate sul da farsi.

Il tentativo di un vademecum unico

Organizzazioni come Agedo o Genderlens hanno provato a redigere dei vademecum per uniformare i protocolli dei singoli istituti prevedendo la possibilità di sostituire, sul registro elettronico e in tutti i documenti interni alla scuola, aventi valore non ufficiale, il nome anagrafico con il nome di elezione della giovane persona trans, non binaria. E di conseguenza il diritto di poter usare bagni, spogliatoi, eventuali divise scolastiche in base al genere scelto.

Anche all'università

La maggior parte delle scuole che hanno attivato la carriera alias, secondo l'unico elenco disponibile di Agedo visto che il ministero non le mappa, si trova nel Centro Italia: 78. Al Nord ve ne sono 43, al Sud e nelle isole 35. La Regione che ne ha di più è il Lazio. Oltre la maturità, anche in 39 atenei, secondo il rapporto di Infotrans, c'è la possibilità di adottare la carriera alias.

L'attacco di Pro Vita

Ora arriva però l'attacco di Pro Vita: "Nelle diffide che abbiamo inviato sono esposte le ragioni per cui assegnare un nome diverso a uno studente in base a una mera auto-percezione di genere, per di più priva di una diagnosi di disforia di genere, non solo è una procedura dannosa per la sua sana maturazione psico-fisica, ma è soprattutto in aperto contrasto con le normative vigenti in campo amministrativo, civile e potenzialmente anche penale". In realtà sui documenti ufficiali, ad esempio, l'attestato di maturità, non è ancora possibile scrivere il nome scelto dallo studente per rispondere al genere di elezione. Secondo il pro-life Coghe: "A pochi giorni dall’invio delle prime diffide abbiamo già ricevuto risposte positive da parte di scuole che hanno immediatamente annullato la carriera alias o fissato Consigli d'istituto per provvedere quanto prima".