Robert Sarah - The Power of Silence
May 7, 2025•1,040 words

Il libro del cardinale Robert Sarah tenta, con gran successo, di riflettere sul silenzio, sulla sua natura, sul suo legame con Dio e con noi uomini, sulla sua importanza, sulla sua parte nella Liturgia della Santa Messa e nelle nostre vite secolari. Il tutto nasce da un'esperienza avuta dallo stesso cardinale nella certosa madre nota in francese come Grande Chartreuse. Qui, fa conoscenza di un monaco giovanissimo ma gravemente malato, reso incapace addirittura di parlare, e i due hanno modo di conoscersi proprio attraverso lunghi silenzi.
Quello dei certosini, fondato da san Bruno nel 1084, è uno degli ordini monastici più rigorosi, più ascetici, più poveri. Il loro motto esprime tutta la loro completa indifferenza nei confronti di ciò che, buono o cattivo che sia, non è Dio: Stat Crux dum volvitur orbis, "la Croce sta salda mentre il mondo ruota". Il cardinale Sarah dialoga con il giornalista francese Nicolas Diat e con alcuni certosini della Grande Chartreuse e, ironicamente, ognuno di loro ha ben molto da dire sul silenzio.
Queste sono alcune citazioni, insieme ad alcune mie considerazioni, che riassumono lo spirito di questo libro che è degno di essere letto più volte.
Silenzio e preghiera
- Le armi più forti contro il male e il peccato sono la preghiera, anche e soprattutto di notte, l'immersione totale nelle Sacre Scritture, la mortificazione e il sacrificio di sè, il raccoglimento e il silenzio interiore (ed esteriore, quando e quanto possibile).
- Sulla preghiera, in particolare, afferma: "Developing a taste for prayer is probably the first and foremost battle of our age."
- I rumori ci portano fuori da noi stessi, il silenzio ci forza a riflettere sulla nostra vita
- "The desert is the place of the Absolute, the place of freedom. It is no accident that the desert is the place where monotheism was born. The desert is monotheistic; it preserves us from the multiplicity of idols that men make for themselves. In this sense, the desert is the domain of grace. Far from his preoccupations, man encounters there his Creator and his God"
- La miglior testimonianza di santità è data in silenzio, senza doversi difendere con discorsi convincenti o compiendo gesti grandiosi in pubblico. La verità si difende da sola con il suo "splendore".
- Non si può forzare intimità con un'altra persona, a maggior ragione con Dio. Il silenzio interiore, però, porta a una disposizione nei confronti di Dio stesso ad avere questa intimità.
- "The degree of our love for God at the end of our life will be the measure of our love for God during eternity."
- Così il cardinale descrive i momenti più belli della sua vita, nel silenzio: "For my part, I know that all the great moments of my day are found in the incomparable hours that I spend on my knees in darkness before the Most Blessed Sacrament of the Body and Blood of our Lord Jesus Christ. I am, so to speak, swallowed up in God and surrounded on all sides by his presence. I would like to belong now to God alone and to plunge into the purity of his love. And yet, I can tell how poor I am, how far from loving the Lord as he loved me to the point of giving himself up for me."
Dio e il silenzio
- "Silence is the law of the divine plans", Dio agisce in silenzio, Gesù nasce in silenzio, e in silenzio muore; tutta la natura si muove in silenzio.
- Gesù, discendendo agli inferi, implica che Dio si è reso talmente uomo da essere sceso nel punto di più estrema e assoluta solitudine, in totale assenza di amore. Tutto ciò, appunto, per amore.
- Gesù ha vissuto 30 nel silenzio e nell'anonimato, e anche durante la sua vita pubblica si ritirava nel deserto a pregare. Giuseppe non dice mai una parola, mentre Maria si nasconde e si rifugia nel Figlio. Lei, in particolare, è completamente assorbita nella contemplazione, nell'adorazione e nella preghiera.
- "All that is from God makes no noise. Nothing is sudden, everything is delicate, pure, and silent."
Il silenzio e la liturgia
- Secondo le parole di papa Benedetto XVI (Corpus Christi, giugno 2012), la nuova adorazione inaugurata da Gesù è sì spirituale ("in spirito a vita"), ma fa ancora uso di simboli e riti. Egli non ha abolito il sacro, ma gli ha dato ancora più valore
- "A proper distance is a condition for communion": questa distanza si ottiene con la solennità della liturgia, la quale lascia ampio spazio al silenzio; con la bellezza estetica delle chiese e con la reverenza. San Giovanni Crisostomo esortava infatti a fare la comunione solo se pieni di "timore, venerazione e riverenza"
- Il silenzio non è fine a se stesso, ma è una via per contemplare ciò che va oltre le parole e poter permettere a Dio di formare un rapporto di intimità con noi.
- La liturgia è fatta con lo scopo di adorare Dio. Perché Dio ci basta. Come lo stesso cardinale Sarah ripete spesso, "God or nothing".
Il silenzio divino e il problema del male
- Dio non vuole il male, anzi ne è la prima vittima. Il male esiste unicamente perché il suo amore non è accettato oppure resistito o malinteso.
- "God’s silence cannot be understood without the perspective of eternal life."
- "God did not come to do away with suffering; he did not even come to explain it. He came to fill it with his presence."
- Più che combattere sempre attivamente contro il male e l'ingiustizia, bisogna fidarsi di Dio e del Suo amore, e combattere con il silenzio, la preghiera, la penitenza e il digiuno.
- "Without the Eucharist, we can neither live nor give God the first place in our lives and activities. The priests and the faithful must respond to the silence of indifference with the silence of prayer."
- Il compito della Chiesa non è risolvere tutti i problemi sociali del mondo, ma proclamare la buona notizia che "Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo"