CRINGE NOVEL

S’apre al mercato italiano una nuova corrente letteraria che parte dal basso.
È stata chiamata Cringe Novel, poiché gli esponenti di questi romanzi e poesie che stanno sconvolgendo lo Stivale italiano, borgo più bello d’Italia per borgo più bello d’Italia, locale gourmet per locale gourmet, sono trentenni radical chic dal passato oscuro, da conti in banca paterni aperti a favore degli autori ancora in fasce affinché le loro camicie di lino possano essere sempre stirate ma lasciando quel tocco di pieghe per non sbarazzarsi d'aria bohémienne.

Cos’è la cringe novel?
Immaginate che Ian Fleming incontri Michelle Houellebecq.
Entrambi a giudicare la società dalle loro stanze, su divani sfatti e painting alle pareti o dai tavolini di locali semibui e jazz o elettronica anni 80 in sottofondo. Agenti segreti in servizio per il Ministero della Cultura, sigarette e drummino, una ragazza a immagine e somiglianza di se stessa che domani inaugurerà la sua mostra fotografica in bianco e nero e per l’occasione ha dipinto il suo pube a tema. Il tema della sua mostra è il suicidio. Degli altri. Perché lei romanticizza gli artisti depressi e suicidi, ma quando se ne trova uno davanti scappa spaventata: l’arte è bella solo se non ti fa male.

Ian e Michel, brilli e felicemente spennati, tornano a casa, high-tech minimalista, divano tatticamente accogliente. Cadono inermi, occhi spenti e lei li fotografa (saranno post editate in bianco e nero) mentre Ian le chiederà di spogliarsi. Lei ridacchia, è felice di frequentare simili artisti, i migliori in città; la provincia a volte fornisce grandi menti, devono solo essere conosciuti, ecco perché lei si sfila la maglietta e la visione del suo piccolo seno li eccita e questo li convince a segarsi davanti la sua macchina fotografica. Dura tanto perché è difficile recuperare l’erezione, ma sono giovani, il sangue circola, i tessuti molli si riempiono quanto basta a tenerselo in mano boccheggiando. Close up di glandi letterari, questi scroti cambieranno il mondo. Bevete, insiste lei e insieme si ubriacano di vini costosi (per questioni di marketing, non di qualità) e discutono delle donne facoltose immaginate, si segano a vicenda insultando le donne e i dolori che patiscono per questa magnifica esistenza di dolore addomesticato.


You'll only receive email when they publish something new.

More from Dies Irae
All posts