Il Mantra della Madre Divina

oṃ jayantī maṅgalā kāli bhadrakāli kapālinī
durgā kṣamā śivā dhātri svāhā svadhā namo'stute

Questo mantra ha il potere di rimuovere tutte le negatività. Si tratta di un'invocazione ad Adya Śakti, la Forza primordiale che esisteva prima della Creazione - la matrice originaria da cui l'universo è stato creato.

I Nomi Divini e il Loro Significato

Ogni parola del mantra porta con sé significati profondi. "Jayantī" è la vittoriosa, colei che porta successo e compimento. "Maṅgalā" evoca i buoni auspici, tutto ciò che è favorevole nella vita spirituale e materiale.

"Kāli" viene identificata come un altro nome di Adya Śakti. Nella tradizione, Kālī rappresenta il potere del tempo e della trasformazione radicale. Subito dopo troviamo "bhadrakāli", descritta come la forma favorevole e auspiciosa di Kālī - un bilanciamento che mostra come la stessa energia possa manifestarsi in modi diversi.

Il Percorso del Distacco

"Kapālinī", letteralmente "portatrice di crani", indica il distacco dalla materia. Questo simbolismo, che potrebbe sembrare oscuro, in realtà rappresenta la liberazione dalle identificazioni con il mondo fisico e l'ego. Nella tradizione tantrica, Kapālinī è una delle 64 Yoginī, maestre delle diverse forme di yoga e realizzazione.

"Durgā" continua questo tema del superamento: indica il distacco, il superaramento degli attaccamenti per crescere e passare a una nuova fase evolutiva. Il nome di Durgā nella tradizione significa "la fortezza difficile da conquistare", dove la fortezza da conquistare è quella dei nostri limiti interiori.

Perdono e Presenza Cosmica

Con "kṣamā" invochiamo colei che accorda il perdono. Nei testi classici, Kṣamā appare come la personificazione della pazienza infinita e della compassione che dissolve il karma negativo accumulato.

"Śivā", sposa di Śiva che è ovunque nell'universo, rappresenta l'aspetto di unione con la coscienza cosmica. Questo richiama il principio tantrico dell'unione tra Śiva (coscienza) e Śakti (energia). "Dhātrī" completa questo aspetto essendo descritta come presente ovunque nell'universo e in noi - è l'aspetto nutritivo e sostenitore della Madre Divina.

La Struttura Sacra dell'Offerta

Le parole conclusive creano un ponte tra diversi livelli di realtà. "Svāhā" è l'offerta ai deva, le divinità luminose, attraverso cui riceviamo la loro benedizione. "Svadhā" è l'offerta ai pitṛ deva, le divinità degli antenati, che ci connette con la saggezza delle generazioni passate. Questa doppia offerta unisce il movimento ascendente verso il divino e il radicamento nella tradizione.

Il mantra si chiude con "namo'stute" - ci inchiniamo e riceviamo l'energia. Non è sottomissione ma apertura: quando l'ego si inchina, lo spazio interiore si apre per ricevere la grazia.

Le Radici nella Tradizione

Questo mantra proviene dal Devī Māhātmyam (conosciuto anche come Durgā Saptaśatī), specificamente dal capitolo undicesimo dove i deva cantano le lodi della Madre Divina dopo la sua vittoria cosmica. È parte del Chandi Path, tradizionalmente recitato durante i nove giorni di Navaratri.

La recitazione tradizionale prevede 108 ripetizioni, preferibilmente all'alba quando l'atmosfera è più sattvica (pura). Tuttavia, anche cicli più brevi di 11, 21 o 51 ripetizioni sono considerati efficaci. Alcuni praticanti arrivano a 1008 ripetizioni durante occasioni speciali come Navaratri.

Gli Strati di Significato

Quello che rende questo mantra particolarmente potente è la sua struttura a più livelli. A un primo livello, è una serie di nomi della Devi che ne invocano diversi aspetti. Ma guardando più in profondità, si delinea un percorso iniziatico completo:

Si parte dalla vittoria e dai buoni auspici (jayantī maṅgalā), si attraversa la trasformazione radicale (kālī bhadrakālī), si pratica il distacco (kapālinī), si superano gli ostacoli interiori (durgā), si riceve il perdono purificatore (kṣamā), si raggiunge l'unione con il divino (śivā) e si realizza la presenza universale (dhātrī).

La Pratica Vivente

I testi tradizionali attribuiscono a questo mantra numerosi benefici: protezione dalle energie negative, purificazione del karma, rimozione degli ostacoli spirituali, equilibrio delle energie interiori. Ma il punto centrale è la rimozione di "tutto ciò che è negativo" - non solo influenze esterne ma soprattutto gli schemi limitanti della mente e le false identificazioni.

Quando recitiamo questo mantra con consapevolezza e devozione, non stiamo semplicemente ripetendo parole sanscrite. Stiamo invocando quella Forza primordiale che esisteva prima della Creazione, stabilendo una connessione diretta con la sorgente stessa dell'universo.

Il mantra diventa così un veicolo di trasformazione profonda, un modo per allinearsi con il ritmo cosmico della Madre Divina che eternamente crea, preserva e trasforma - non solo nell'universo esterno, ma nel microcosmo della nostra esperienza interiore. Ogni recitazione consapevole è un'opportunità per permettere a questa antica saggezza di operare la sua alchimia sottile, rimuovendo strato dopo strato ciò che oscura la nostra vera natura.


You'll only receive email when they publish something new.

More from MC Kaveri Cantoni
All posts