Non dovremmo mai essere vivi

Immonda fatica.
Fatica dolorosa e sfiancante è guardami allo specchio, in foto, scorgere i confini elastici del mio corpo, di me stesso.
Una fatica intollerabile che si avvia dai miei occhi per propagarsi in tutti i nervi.

Guardarmi, essere fisicamente me stesso davanti agli altri, davanti a me, è l'inferno in terra, il solo inferno.

Io brucio e ho un quadro in soffitta che arde anche lui.

Non dovremmo mai vederci in viso, non dovremmo mai scorgere la pelle che ci ricopre, non dovremmo mai essere vivi.
Tutto questo dolore degli occhi chi lo riconvertirà in pace, silenzio, fine?

Estenuato dallo studio di una cosmologia del dolore, attraverso ogni ora della mia vita col passo pesante dei morti in putrefazione.


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