La santità dell'abisso

Abbiamo tutti noi un chiaro progetto esistenziale?
Ho, io, in progetto esistenziale chiaro, programmatico, un'architettura della mia esistenza coincidente con le richieste della società nella quale vivo, nel tempo in cui viviamo, adattati alle esigenze culturali nelle quali siamo immersi come pesci nell'acqua, nuotando e non conoscendo la composizione della nostra atmosfera chimica?
No, non so tutto questo. Non ho questa consapevolezza.
Da ciò che vedo e sento, attorno a me non c'è molta diversità da quello che sento, ma solo più aggressività e un appiglio rabbioso alle regole che abbiamo interiorizzato e che ci stanno scarnificando, senza avere la spinta data dal coraggio di modificare, appunto, il nostro progetto esistenziale.
La paura diventa rabbia, aggressività, ordine sociale basato sul dolore e la frustrazione.

In tutto questo, ho un progetto esistenziale che mi chiarisca il ruolo d'essere specie umana su questa terra, in questa regione dell'universo, nella cosiddetta Via Lattea, sputo di un universo immenso e alla deriva?

No. Non ho nulla.
Vivo nella santità dell'abisso.


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