L'immensa solitudine delle pagine bianche. Abiura dei tre atti.

Lo affermo senza più tentennamenti: non credo nei tre atti.
I tre atti narrativi, inizio svolgimento fine; presentazione personaggi, situazione iniziale; inizio del conflitto, scontro, lotta; risoluzione del conflitto, crescita e nuova consapevolezza del protagonista.
No, non ci credo. Anzi non ci ho mai creduto, che diamine.
Io pratico il monologo senza sviluppi.
Io sono per la crisi non risolutiva, per le iterazioni; sono per le catastrofi e il passare del tempo che tutto distrugge e nulla ci insegna.
Io sono per il flusso incosciente, un flaneur in questa valle di lacrime.
Chi dice d'aver trovato la strada verso la consolazione, sta solo precipitando nell'indefinito.

L'immensa solitudine di queste pagine infinite mi distrugge.


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