Vivere per sempre/Living forever

di Pietro da Morrone

Stamattina rileggevo l'epigrafe di Waste Land di Thomas Eliot, tratta dal Satyricon di Petronio, sul destino tragico della sibilla cumana, che aveva ottenuto da Apollo l'immortalità ma non l'eterna gioventù e per questo chiedeva di morire:

Del resto la Sibilla a Cuma, l'ho vista anch'io con questi miei occhi dondolarsi rinchiusa dentro un'ampolla, e quando i fanciulli le chiedevano "Sibilla che vuoi?", quella rispondeva "Voglio morire"."

Ho trovato un collegamento con un'opera di James George Frazer e con il film "La morte ti fa bella", del grande Robert Zemeckis. Frazier estende il concetto alla massaia di Voghera. In una delle storie di origine folclorica riportate in Balder the Beautiful (1913), possiamo leggere:

[…] Un altro racconto, ritrovato nel ducato di Holstein, vicino ad Oldenburg, parla di una gran signora che mangiava e beveva allegramente e aveva tutto ciò che il cuore può bramare, e che desiderò vivere per sempre. Nei primi cento anni tutto andò bene, ma poi cominciò a restringersi ed aggrinzirsi, fino a che non poté più camminare, né reggersi in piedi, né mangiare, né bere. Ma nemmeno poteva morire. Agli inizi l'alimentavano come se fosse una bambina, ma finì col diventare tanto minuta che la misero in una bottiglia di vetro e la appesero nella chiesa. Sta ancora lì, nella chiesa di Santa Maria a Lubecca

Stesso destino subiscono Meryl Streep e Goldie Hawn (o meglio, i personaggi da loro interpretati), che avendo guadagnato l'immortalità ma non una garanzia di "coesione" e di integrità dei loro corpi, cadono letteralmente a pezzi, ma la loro coscienza resta immortale, ben stipata in quell'ammasso di resti che neanche un cane affamato mangerebbe.

Nota: I lavori di Frazer sono ricchi di suggestioni narrative. J.L.Borges ne ha inserito degli estratti nelle sue antologie di letteratura fantastica. Frazie stesso introduce il tema riportando la storia della sibilla cumana.


This morning, I was re-reading the epigraph of Waste Land by Thomas Eliot, taken from Petronius' Satyricon, about the tragic fate of the Cumaean Sibyl, who obtained immortality from Apollo but not eternal youth and therefore asked to die:

For once I myself saw with my own eyes the Sibyl at Cumae hanging in a cage, and when the boys said to her 'Sibyl, what do you want?' she replied, 'I want to die

I found a connection with an work by James George Frazer and the movie "Death Becomes Her," by the great Robert Zemeckis. Frazer extends the concept to the housewife from Voghera. In one of the folkloric origin stories mentioned in "Balder the Beautiful" (1913), we can read:

[…] A fourth story, taken down near Oldenburg in Holstein, tells of a jolly dame that ate and drank and lived right merrily and had all that heart could desire, and she wished to live always. For the first hundred years all went well, but after that she began to shrink and shrivel up, till at last she could neither walk nor stand nor eat nor drink. But die she could not. At first, they fed her as if she were a little child, but when she grew smaller and smaller, they put her in a glass bottle and hung her up in the church. And there she still hangs, in the church of St. Mary, at Lubeck. She is as small as a mouse, but once a year, she stirs.

The same fate befalls Meryl Streep and Goldie Hawn (or rather, the characters they portray) who, having gained immortality but not a guarantee of "cohesion" and integrity of their bodies, literally fall apart, but their consciousness remains immortal, tightly packed in that mass of remains that not even a hungry dog would eat.

Note: Frazer's works are rich in narrative suggestions. J.L. Borges included excerpts from it in his anthologies of fantasy literature. Frazer himself introduces the theme by recounting the story of the Cumaean Sibyl.

Translated by the author


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