NFT e Valore

Una delle più discusse questioni del momento riguarda gli NFT e le ragioni che possono sancire il valore più o meno intrinseco.

Un fatto di bellezza oggettiva il cui possesso giustifica un prezzo d'acquisto? Oppure un costrutto articolato dove l'interfaccia multimediale, per quanto affascinante, nasconde qualcosa di ulteriore, aggiuntivo e irrinunciabile nella determinazione di un certo appetito del mercato?

La risposta è secondo me la seguente: dipende. Innanzitutto bisogna partire dalla definizione e identità precisa dei non fungible token.

Un NFT è un asset digitale in tiratura univoca, o limitata, che si presenta sotto forma di file multimediale registrato in blockchain.

L'aspetto multimediale, paradossalmente, è secondario, ovvero somiglia molto al rapporto tra la copertina di un libro e il libro stesso. Possiamo certamente adorare l'illustrazione di quel classico libro della collana Urania, illustrato dalla mano ispirata del pittore di culto Karel Thole, ma evidentemente il valore di quel prodotto può stare solo in due fattispecie: nel suo contenuto libresco, o nel possesso della sua versione fisica. Al limite, indipendentemente dal libro, potrebbe avere senso, e molto, possedere l'originale ad olio su tela del quadro di Karel Thole utilizzato per la copertina. Ma è evidente che parliamo di valori molto diversi tra loro, laddove la pura contemplazione estetica ha un ruolo relativo.

Un NFT, nello specifico, può avere valore sulla base di ciò che nasconde, o dei diritti connessi tecnicamente al suo possesso.

Paradossale, certo. Ma di fatto è così. La parte artistica può indubbiamente veicolare un valore aggiuntivo. Ma tale valore deve accompagnarsi ad un parallelo e più determinante valore connesso alla non fungibilità.

Questa ambiguità tra estetica, segreto e funzione apre scenari incredibili, anche se, appunto, molto articolati. Tuttavia è secondo me necessario riflettere a fondo sul valore aggiunto effettivo della forma NFT.

Perché, tanto per fare un esempio al di fuori dell'arte, dovrei preferire un biglietto vacanze o una tessera di club NFT a un banale pezzo di carta, o a una prenotazione online del tutto classica?

La risposta è a mio avviso lungo due binari strettamente connessi: la decentralizzazione e la trasferibilità diretta. Un qualsiasi NFT può essere scambiato, o automaticamente attraverso portali dedicati (OpenSea, tanto per citarne uno), oppure direttamente attraverso libera contrattazione over the counter tra individui. Dalla sua parte ha il valore della comodità associata alla totale libertà e trasparenza trust less tipica della rivoluzione delle cryptovalute.

Ecco dunque snocciolata la vera e sola teoria del valore degli asset non fungibili in blockchain.

Un domani che è già oggi gli NFT potranno sostituire il denaro, essere presentati come tessere di riconoscimento, certificare identità, sbloccare funzioni in un sistema, costruire economie circolari, creare e sviluppare comunità, promuovere eventi e socializzazione.

Ciò che già chiamiamo Web3 sarà certamente il regno del digitale decentralizzato non fungibile.


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