Il Caso Musk-Mastodon e il Paradosso della Decentralizzazione

Il problema sostanziale dei social network a base decentralizzata è che di fatto sussiste un'implicita barriera all'entrata che ne impedisce la logica e consequenziale diffusione. Definisco logico e consequenziale questo potenziale processo per ragioni molto concrete. Un esempio molto banale è costituito dal recente avvento di Elon Musk alla guida di Twitter, che ha infatti prodotto un vero e proprio esodo di massa quasi esclusivamente verso Mastodon, piattaforma certamente molto più libera, in quanto non controllata da un unico centro di comando e moderazione, ma ben lontana dalla decentralizzazione pura e dai suoi vantaggi.

Ora, rispetto a Twitter Mastodon è un'ottima alternativa in quanto tale. Ma di cosa si tratta? Di uno strumento effettivamente e intrinsecamente diverso da Twitter? Oppure di una sua variante utilizzata in modalità, quella sì, alternativa?

La seconda risposta è quella esatta. Mastodon altro non è che un software che permette il dialogo tra "nodi" del tutto autonomi, che si chiamano istanze. Non esiste un padrone, ma tanti minuscoli padroni che governano le altrettanto minuscole istanze, ciascuna con le sue regole. Ovvero, con i suoi dittatori.

Come mai la gente in questione non è migrata verso piattaforme come Sigle o Diamond, dove la censura non esiste in quanto tecnicamente impossibile?

La risposta a questo apparente paradosso per me è banale: o la gente non conosce questi servizi alternativi, o non li sa usare, oppure entrambe le cose.

Considerando che la decentralizzazione spinta viaggia tutta su blockchain, ossia su quella tecnologia che veicola le cryptomonete e gli NFT, c'è poco da fare, visto che l'utilizzo di questi strumenti non può prescindere da una minima formazione di base.

Di contro, oggi le piattaforme di social networking decentralizzato sono in gran parte monopolizzate da utenti piuttosto precisi:

  • addetti ai lavori che promuovono specifici progetti;
  • conigliette di Playboy che promuovono le loro nudità in NFT;
  • presunti artisti, quasi sempre mediocri, che promuovono le loro immagini digitali;
  • più di rado, esercenti che promuovono i loro prodotti e servizi anche su queste piattaforme.

In altre parole, il mondo crypto social tende per ora ad essere una nicchia, con effetto network timidamente crescente, ma comunque basso.

Per quel che mi riguarda, la soluzione almeno momentanea a questo problema è la stessa che si dovrebbe applicare ai soggetti anziani, per ovvie ragioni a digiuno di tecnologia: un tutor dedicato, cioè una figura di collegamento.

Ecco dunque l'importanza di divulgare, sempre e con forza.


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